Maria Cristina Vitali: Metafora di un bivio

Maria Cristina Vitali: Metafora di un bivio

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Personale di sculture, acquarelli, acqueforti del maestro Franco Trevisan

Luogo: Palazzo Lombardesco di Montagnana

Date: 18 dicembre 2021 al 6 gennaio 2022

La personale di Franco Trevisan è stata dominata da una scultura di imponenti dimensioni e di forte impatto emotivo, collocata al centro della sala, quasi a segnare un duplic epercorso di visita: un angelo oscuro, androgino, dal vigoroso fisico glabro, in equilibrio su tacchi a spillo, colto nell'atto di posarsi a sommo del globo terrestre, mentre ripiega le ali dorate.

L'Angelus Virus, dal volto solcato di candide lacrime, è promotore di una pandemia volta a rendere l'umanità consapevole dei crimini che perpetra ogni giorno contro la natura e contro sè stessa.

Immediatamente dietro, la figura di un giocoliere, librato su un pallone, di destreggia in un gioco di equilibrio con oggetti che paiono voler sfuggire al suo controllo, forse una metafora di un'umanità giullaresca convinta di governare la propria e l'altrui vita.

Dei due possibili percorsi, l'uno conduce a una trilogia di bassorilievi: tre torsi mutili e acefali, uno maschile, il secondo femminile, gli organi sessuali esterni ingabbiati, o avviluppati in una ragnatela; il terzo, di colore indaco, sintetizza nel busto l'anatomia dell'uomo e della donna e dal suo inguine emergeva un uovo rosso, contrassegnato da un punto interrogativo.

L'altro, a un trittico di statue: due bambini, esili come le figure di El Greco, nell'atto di alzarsi in piedi, e un terzo, gelosamente avviluppato intorno al libro che sta avidamente leggendo e nel quale è totalmente immerso.

Luminosi acquarelli, lampade sinuose, statue raffiguranti corpi sospesi nell'aria, nel giovo e nella danza, o eternati in un'inconsapevole instantanei di vita, e le amorevoli sculture-ritratto di due bimbi etiopi, costellano entrambi i percorsi.

Siamo a un bivio, suggerisce il maestro Trevisan.

Da un lato, ci attendono angoscia, solitudine, prigionia dei sensi e dello spirito, indotti da tutti i virus, anche spirituali, che affligono un'umanità sempre più divisa, distruttiva, materialista.

Dall'altro, ci attendono speranza, recupero della cultura, attenzione per gli ultimi e i dimenticati, per condurci a una palingenesi liberatoria.

Maria Cristina Vitali

 

Solo exhibition of sculptures, watercolours, etchings by maestro Franco Trevisan

Place: Palazzo Lombardesco, Montagnana

Dates: from 18 December 2021 to 6 January 2022

Franco Trevisan's solo exhibition was dominated by a sculpture of imposing dimensions and strong emotional impact, placed in the centre of the room, almost as if to mark a duplicate visit: a dark, androgynous angel, with a vigorous, hairless physique, balanced on stiletto heels, caught in the act of resting at the top of the globe, while folding its golden wings.

The Angelus Virus, his face streaked with white tears, is the promoter of a pandemic aimed at making mankind aware of the crimes it commits every day against nature and itself.

Immediately behind, the figure of a juggler, hovering on a balloon, juggles in a game of balance with objects that seem to want to escape his control, perhaps a metaphor for a juggling humanity convinced that it governs its own and others' lives.

Of the two possible paths, one leads to a trilogy of bas-reliefs: three mutilated and headless torsos, one male, the second female, the external sexual organs caged, or enveloped in a spider web; the third, indigo-coloured, synthesises the anatomy of man and woman in the torso, and from its groin emerged a red egg, marked with a question mark.

The other, a triptych of statues: two children, as slender as El Greco's figures, in the act of standing up, and a third, jealously wrapped around the book he is avidly reading and in which he is totally immersed. The other, a triptych of statues: two children, as slender as El Greco's figures, in the act of standing up, and a third, jealously wrapped around the book he is avidly reading and in which he is totally immersed.

Luminous watercolours, sinuous lamps, statues depicting bodies suspended in the air, in joviality and dance, or eternalised in an unconscious snapshot of life, and the loving portrait-sculptures of two Ethiopian children, punctuate both paths.

We are at a crossroads, suggests Franco Trevisan.

On the one hand, anguish, loneliness, imprisonment of the senses and the spirit await us, induced by all the viruses, including spiritual ones, that afflict an increasingly divided, destructive, materialistic humanity.

On the other, hope, recovery of culture, care for the last and forgotten await us, to lead us to a liberating palingenesis.

Maria Cristina Vitali

 

Maria Cristina Vitali

Maria Cristina Vitali

Ex docente di Materie Letterarie alla Scuola Secondaria di I grado, è laureata in Lettere Classiche all'Università di Padova, abilitata all'insegnamento di latino e greco al Liceo Classico e specializzata con master biennale in Didattica dell'Antico. È stata ricercatrice in paleografia e storia della tradizione manoscritta e autrice di articoli. Ora si dedica al volontariato. Per Morganti editori ha pubblicato nell'antologia La Natura offesa (2020) i racconti Barba blu e Sedia melograno, il racconto Quanto vale una vita? nell'antologia Fricokiller (2021), Retrogusto amaro in Enokiller (2023), il suo racconto Passera scopaiola nell'antologia gialla Pizzakiller (2024). Ha partecipato ai romanzi corali L'uomo dei sogni reali (2020) e Il mistero delle nove perle (2021). Con Stefania Conte cura la collana I tavanot, dedicata alle poesie e alle prose del poeta andreano Federico Tavan.