Franco Trevisan nasce come pittore di acquerelli, di antiche visioni sospese dove nulla è immobile: la pennellata soffice entra più umida dell’aria là dove il respiro si allarga, diventa afflato che esplora, in simbiosi con l‘ambiente, il germogliare evanescente della nascita di ogni nuovo giorno.
Dagli anni Ottanta l'Artista trasferisce questa sua liricità anche alla scultura come se i corpi plasmati dalle sue abili mani sviluppassero, con grande naturalezza e assoluta purezza tutta la leggerezza che li spinge a staccarsi da terra e a perdere misteriosamente la gravita, la fisicita per spingersi a toccare con la punta delle dita la luce, che li spiritualizza nell'avvolgerli.
Pur prestando attenzione ai canoni artistici contemporanei dei maestri del Novecento Franco Trevisan non insegue l'originale, "il nuovo", l'invenzione che stupisca e faccia notizia, afferma invece la tradizione descrittiva piu autentica, fuori da ogni moda, quella della poesia e della vita, della bellezza ideale e naturale insieme, che aggiunge di volta in volta, vibrazioni luminose al bronzo, alla terracotta, alla resina, al gesso o al cemento patinato, materiali che danno forma alle sue creazioni spinte da straordinaria energia vitale.
Guarda alla corporeita e rivela un delicato coinvolgimento, una particolare attenzione al mondo femmineo: dalla bambina che si dondola in altalena, che salta la corda, che fa la ruota, alla turgida, morbida sensualita della ragazza con giarrettiera, all’agile ginnasta con cerchio o danzatrice con nastri e pareo svolazzante, a quella piu. matura e riflessiva della mamma che gioisce con II piccolo in braccio o che, festosa, lo mostra al mondo intero, nell’affettuoso moto del librarsi insieme nello spazio aperto.
La finezza dei volumi e l'intima tensione si espandono nel libero movimento delle forme e nel loro subitaneo attimo sospeso che ferma e coglie I'uomo nella sua storia nei suoi miti, in quel mistero che comunica universalmente il bello traducendo la torsione controllata dell'equilibrista, l'espressivita del grande ballerino, il gesto atletico del giocatore di basket, lirruenza di Icaro che grida tutta la sua forza prima di lanciarsi in volo e offrirsi all’aria e alla luce, intorno vivaci monelli, burloni, i ragazzi di Franco Trevisan fanno capriole, godono dell'armonia della natura nello snodarsi di una corsa con l'aquilone, pol si ritirano assorti nell’atmosfera pensierosa che li apparta in un dialogo silenzioso che invita ad entrare la dove si sviluppano le relazioni luministiche vitali e complici della materia.
Quando il gioco dell'Amore si svolge, si approccia, si concreta negli "Amanti" la plasticita è percorsa da un brivido sottile che freme, e diventa sentimento e passione, è battito che pulsa all'unisono con la Natura, la dove tutto ha inizio e puo ricominciare da capo: è la ruota dell'esistenza, la circolarità che freme nel cuore della storia l’alternarsi dell'accaduto e di tutto cio che é atteso, il flusso dei pensieri che ripete l'andirivieni della marea di ciò che avanza e che si ritrae, del ritmo tacito e segreto dell'eterno discorrere di ogni alba col tramonto.
Marifulvia Matteazzi Alberti
Franco Trevisan began his artistic path painting in watercolors: he is the painter of old suspended visions, where nothing is motionless: the soft brushstroke enters the humid air, where breath expands, becomes spirit that explores, in symbiosis with the environment, the vanishing sprouting of the birth of a new day. Since the Eighties the artist transfers this lyricism to the sculpture as if the bodies shaped by his able hands develop with great naturalness and absolute purity the sense of lightness, prompting them to leave the ground and mysteriously losing gravity and physicality to touch light with the fingertips, spiritualizing them.
While paying attention to the artistic canons of contemporary Masters of the Twentieth century, Franco Trevisan does not pursue the original, "the new", the invention that captures headlines and surprises, but describes the authentic tradition, far from any fashion, that of poetry and life, of ideal beauty and natural together, adding a light vibration to bronze, terracotta, resin, plaster or patinated cement, materials which give form to his creations all driven by an extraordinary vital energy.
He looks to the corporeity and reveals a delicate involvement, a special attention to female universe: from the little girl swinging on the swing, skipping a rope, turning a cartwheel, to the turgid, soft sensuality of a girl wearing a garter, the agile gymnast with a hoop or the dancer with ribbons and fluttering pareu, and to the more mature and reflective figure of the mother who rejoices with the baby in her arms and festive shows him to the world, affectionately hovering over the open space.
The fineness of the volumes and the inner tension expand in the free movement of forms and in their sudden stops and the suspended moments capture man in his history, in his myths, in the mystery universally communicating beauty, revealing the controlled torsion of the acrobat, the expressiveness of the great ballet dancer, the athletic movement of the basketball player, the impetuosity of Icarus screaming all his strength, before taking flight and offering himself to the air, to the surrounding light.
Lively, urchins, pranksters, the children of Franco Trevisan do somersaults, enjoy the harmony of nature running and flying kites, and then retiring absorbed in the thoughtfully atmosphere that brings them to a silent dialogue that invites them to enter where vital luminist and material relationships develop.
When the game of Love takes place, it approaches, it crystallizes in the "Lovers" and plasticity is covered by a thin trembling shiver, it becomes feeling and passion, it is heart that beats in unison with Nature, where it all begins and can start all over again: it is the wheel of existence, the circularity thrilling the heart of the history, the alternation of what happened and of al lthe expected, the flow of thoughts that repeats the coming and going of the tide, the motion advancing and drawing back, of the tacit and secret rhythm of the eternal conversation between sunrise and sunset.
Marifulvia Matteazzi Alberti
Critica d'arte, Curatrice, Scrittrice.
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